28 giugno 2019 - Filippo Tuzio
Diciamolo subito, è tutto normale!
A scanso di equivoci, dobbiamo essere chiari: i terremoti a Matera, con epicentro a Matera e dintorni, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Tuttavia, vista la rapida sequenza delle ultime scosse, volevamo capirne qualcosa di più e allora abbiamo contattato un geologo materano, Michele Zuccaro.
Proviamo allora a rispondere a qualche domanda:
E' normale che ci siano tutte queste scosse?
"In realtà capita abbastanza spesso che ci siano periodi in cui Matera o gli immediati dintorni, siano epicentro di una serie di lievi scosse sismiche a volte nemmeno avvertite dalla popolazione. Ad esempio nel 2005 si susseguirono una serie di scossa di magnitudo inferiore a 2 a metà strada tra Altamura e Matera".
E' possibile che faccia una scossa più forte?
Il territorio di Matera è inserito in un contesto geologico in cui l'attività sismica è molto bassa. L'intensità delle scosse può, nei casi più estremi, arrivare intorno alla magnitudo 3.5 ma basta pensare che statisticamente nel raggio di 20km si sono verificati 12 eventi sismici che hanno superato il grado 3 della scala Richter e nessuno di questi ha un epicentro nella zona urbana ed extraurbana di Matera. (ndr. i terremoti recenti più intensi sono quello di Altamura del novembre scorso, e due con epicentro a Ferrandina nel 2014)
Va bene la statistica, ma chi ci dice che non faccia un terremoto devastante a Matera?
Un terremoto molto forte a Matera è pressoché impossibile. Siamo in quella che in geologia si chiama "bacino di avampaese", ovvero un'area che sorge adiacente ad una catena montuosa (l'Appennino). Questa area è stabile ed ha pochissime sollecitazioni se non quelle di alcune faglie minori più piccole. L'Appennino, invece, che è una catena montuosa, scorre contro la zona di avanpaese creando un "accatastamento" di roccia che forma le catene montuose. E' lì che si generano i terremoti più forti, ma noi siamo, appunto, nella zona più stabile.
Cosa ha provocato i terremoti di questi giorni e perché così tanti, uno dopo l'altro?
Probabilmente si sono riattivate delle faglie in zona Matinelle. La configurazione del nostro territorio prevede la presenza di quelle che in gergo tecnico si chiamano "Graben", delle porzioni di terra che nel nostro caso sono di roccia calcarea, che si abbassano durante i terremoti per via dello spostamento del movimento di queste faglie. Come in tutti i terremoti, il terreno ha bisogno, dopo un primo scossone, di riassestarsi, ed è per questo che nella stessa zona, a distanza di poche ore, sono state segnalate più scosse di minore potenza.
Quindi il nostro territorio sta sprofondando?
Non è esatto, sta sprofondando una particolare porzione di terra in zona Matinelle. I Graben possono avere dimensioni anche solo di 100 metri o ricoprire chilometri e chilometri. Per sapere quanto è grande il territorio interessato bisognerebbe studiare approfonditamente la composizione geologica di quel posto.
Non esistono studi per monitorare queste faglie?
Premesso che queste scosse e queste faglie sono di importanza molto minore e, non prefigurando scenari preoccupanti, sono meno interessanti di altre che necessitano maggiore attenzione, alcuni studi del nostro territorio ci sono già, ma non sono particolarmente recenti. Di questo tipo di indagini si occupa l'ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale.
Quindi possiamo stare tranquilli?
Diciamo di sì, ma è sempre bene prendere le giuste precauzioni. A meno di 100km da Matera, come dicevamo prima, ci sono movimenti geologici molto importanti e, seppur nella storia recente la città dei Sassi non ha mai patito danni o vittime indirette da terremoti più forti delle zone Irpine o del Potentino, è bene tener sempre d'occhio le norme di sicurezza nella costruzione degli edifici e avere sempre chiare le regole per un comportamento corretto durante un terremoto.
Un ringraziamento da Matera Meteo al geologo Michele Zuccaro per la sua disponibilità
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