09 luglio 2019 - Filippo Tuzio
Sembra quasi impensabile che gli eventi meteorologici possano cambiare una tradizione secolare e radicata come la Festa della Bruna. In anni passati è, a volte, successo di premurarsi per la tenuta delle pitture del Carro della Bruna in virtù di rovesci di pioggia più o meno intensi proprio durante la sfilata pomeridiana.
Questa volta, però, il rischio che la meteorologia possa influire sulla Festa al punto di cambiarne le tradizioni, è reale ed effettivamente, chi di noi, durante la sfilata dei Cavalieri, in pieno giorno con il picco massimo delle temperature, non si è chiesto in che modo gli intrepidi fantini potessero resistere ad un caldo così intenso sotto il sole con un vestiario che poco mancava dall'essere considerato invernale (senza tener conto del mantello).
Beh, il problema sembra essere stato affrontato seriamente da Antonio Paolicelli, presidente dell'Associazione Cavalieri di Maria SS della Bruna, che (apprendiamo tramite giornalemio.it) ha scritto una lettera aperta a Mons. Caiazzo, al sindaco De Ruggeri e al presidente dell'Associazione Maria SS della Bruna Mimì Andrisani, per illustrare proprio le problematiche legate al clima tropicale.
Nella lettera si pone l'accento su come il caldo stia spingendo lo svolgimento della Festa al limite del possibile e che, in virtù delle previsioni climatologiche che vedono un incremento di anno in anno di queste condizioni atmosferiche sfavorevoli, si avanzano delle proposte che, probabilmente, faranno storcere il naso a molti:
Nel rinnovare il dispiacere e la profonda amarezza che comporterebbe il cambiare una tradizione come la Festa della Bruna, il Presidente Paolicelli si dice comunque obbligato ad avanzare queste proposte per garantire le condizioni di sicurezza ed affinché non ci siano incidenti gravi o meno gravi legati anche agli animali.
In attesa di un eventuale tavolo tecnico tra i soggetti interessati, cosa ne pensa la cittadinanza materana?